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Intervista a Enrica Hu, Sales Development Representative presso Salesforce

Come le JE preparano i giovani al mondo del lavoro internazionale?

Le Junior Enterprise offrono agli studenti un’opportunità preziosa per sviluppare competenze chiave utili nel mondo del lavoro, anche in campo internazionale. Un esempio concreto è la storia Enrica Hu, che è stata associata dell’area Sales di JECoMM dal 2019 al 2021, ricoprendo poi il ruolo di presidente nel 2020 e, successivamente, vicepresidente di JE Italy nel 2022-2023. Oggi lavora come Sales Development Representative presso Salesforce a Dublino, dove è arrivata dopo una prima esperienza lavorativa nella stessa azienda a Milano. Grazie al suo lavoro da associata in Junior Enterprise, Enrica ha sviluppato competenze cruciali per costruire una carriera internazionale, pur senza aver mai fatto una esperienza all’estero durante gli studi. In questa intervista ci racconta come le Junior Enterprise abbiano facilitato il suo ingresso nel mondo del lavoro.

Che cosa ti ha spinta a entrare nel direttivo di JECoMM?

Direi che tutto è iniziato quando ho conosciuto l’associazione, grazie a delle presentazioni in aula. Mi ha fin da subito colpito la metodologia del learning by doing, motto di tutte le JE, che offre un approccio molto più pratico rispetto al classico studio sui libri universitari. Così, dopo un anno nell’area Sales prima da associata e poi come responsabile d’area, ho anche deciso di entrare nel direttivo: sentivo il bisogno di mettermi in gioco, di assumermi maggiori responsabilità e superare i miei limiti. In aggiunta, volevo dare qualcosa indietro a questa realtà che nella mia esperienza mi stava già dando tanto, contribuendo a mia volta a migliorarla per i futuri associati.

Quali sono state le differenze principali che hai notato tra la tua esperienza associativa in JECoMM e in JE Italy?

La differenza principale tra JECoMM e JE Italy sta soprattutto nella dimensione e nella complessità delle due realtà. In JECoMM, essendo un’associazione più piccola, è facile sentirsi coinvolti in ogni aspetto. Ci si conosce tutti, e si ha una visione a 360 gradi di ciò che accade all’interno. In JE Italy ci sono molte più responsabilità. Le aree da gestire sono numerose e bisogna imparare a delegare maggiormente e a fidarsi degli altri. Lì ho dovuto sviluppare una maggiore capacità di visione strategica, perché è necessario tenere sotto controllo diversi aspetti operativi, progetti e team contemporaneamente. Questa esperienza mi ha insegnato a pensare in modo più strategico e a gestire situazioni più complesse.

Attualmente vivi a Dublino e lavori in un contesto internazionale. Hai riscontrato differenze nel lavorare all’estero rispetto all’Italia, e cosa consiglieresti a chi sogna di intraprendere una carriera all’estero?

Ho lavorato per poco tempo a Milano, quindi non posso fare un confronto molto ampio, ma ho comunque notato delle differenze. A Dublino, ad esempio, mi trovo a lavorare in un ambiente decisamente più internazionale, con colleghi provenienti da ogni parte del mondo. È un vero e proprio hub internazionale. Questo rende l’ambiente di Dublino più vivace e dinamico. Un’altra differenza è la maggiore flessibilità che percepisco qui: il work-life balance è davvero rispettato. Non c’è pressione per lavorare fino a tardi, e il tempo personale è tenuto in grande considerazione.

Per quanto riguarda un consiglio che potrei dare agli studenti, parto dalla mia esperienza. Io non ho fatto esperienze all’estero durante l’università, come ad esempio l’Erasmus, prima di trasferirmi a Dublino per lavorare. Certo, l’Erasmus offre un’opportunità importante per confrontarsi con altre culture e crescere personalmente, ma non penso sia indispensabile per chi sogna una carriera all’estero. Quello che conta davvero è investire sulle lingue – l’inglese è fondamentale – e avere una mentalità aperta e tanto coraggio. In questo senso, l’esperienza in JE può davvero fare la differenza, perché ti aiuta a sviluppare le soft skills necessarie anche per affrontare un contesto internazionale.

Che cosa ti ha insegnato la tua esperienza in JE e cosa ti sei portata dietro nella tua attuale esperienza lavorativa?

La mia esperienza in JECoMM mi ha insegnato soprattutto a sviluppare quelle soft skills che fanno davvero la differenza nel mondo del lavoro. Le hard skills si acquisiscono con il tempo e l’esperienza, ma ciò che mi porto dietro dall’associazione è un set di competenze trasversali che hanno dato un grande impulso alla mia carriera. In JECoMM ho imparato ad avere un approccio più sicuro e a sviluppare le mie competenze interpersonali. Non tanto, e non solo, il cosa si fa sul lavoro, quello si impara con la pratica, ma piuttosto il come: la metodologia e l’impostazione professionale. Inoltre, lavorare in gruppo è stata un’esperienza fondamentale. In JECoMM ho imparato a lavorare con scadenze reali, a gestire un team e a utilizzare strumenti pratici.

Le Junior Enterprise sono il campo di prova migliore per imparare davvero. Posso dire che forse gli errori sono stati i miei più grandi maestri in questa esperienza, perché in una JE puoi sbagliare senza paura di essere giudicata: c’è sempre una rete di supporto pronta ad aiutarti. A tal proposito, ricordo ancora il discorso che ho fatto alla fine del mio mandato in JE Italy: Una JE scommette su di te decidendo di assumersi il rischio della tua crescita e della tua formazione. Le JE sono un ambiente che ti permette di sbagliare ed è soprattutto pronto ad aiutarti in caso di errore, e questo per un solo motivo: al centro delle JE ci sono sempre e solo le persone, la loro crescita e la loro formazione.

Hai qualche rimpianto, pensando al tuo percorso?

No, non ho rimpianti, sono davvero contenta del mio percorso. Se proprio dovessi trovare un rammarico, forse è stato non essermi goduta a pieno l’esperienza universitaria a causa dei tanti impegni tra JE, stage e altre attività. Non sempre ho potuto seguire le lezioni o condividere tanti momenti di leggerezza in Ateneo, come un caffè con i colleghi di corso. Però, grazie all’esperienza associativa, ho comunque avuto la possibilità di entrare in contatto con tanti studenti e stringere amicizie preziose. 

Ho colto ogni opportunità possibile durante gli anni dell’università, sacrificando un po’ del mio tempo libero e anche esperienze come l’Erasmus. Forse non potrò raccontare queste storie un giorno, ma non mi pento delle scelte che ho fatto!

C’è qualche consiglio che vorresti dare a tutti gli studenti che devono ancora capire quale strada seguire?

Il consiglio che darei agli studenti che sono ancora in fase di esplorazione è di cercare dei mentori nei momenti di smarrimento. Anche io, verso la fine del percorso universitario, ho attraversato un periodo in cui non sapevo davvero cosa fare, né dove andare, né a quali colloqui applicare. È fondamentale circondarsi di persone fidate, magari con più esperienza, che siano imparziali e pronte a dare consigli sinceri. Queste persone possono offrire una prospettiva più ampia e oggettiva, perché spesso hanno vissuto esperienze simili e possono aiutarti a vedere oltre i tuoi pregiudizi e bias.

Non abbiate paura di chiedere e di entrare in contatto con chi lavora nelle organizzazioni che vi interessano o svolge un lavoro che rientra nelle vostre ambizioni. E soprattutto, non paragonatevi mai agli altri. Ognuno ha il proprio percorso e non bisogna avere l’ansia di fare tutto giusto al primo colpo, perché è impossibile! Meglio buttarsi e magari sbagliare, perché da ogni esperienza si impara qualcosa.

L’esperienza di Enrica ci dimostra quanto l’esperienza in una Junior Enterprise possa realmente fare la differenza, non solo nel percorso professionale, ma anche e soprattutto nella crescita personale. La sua storia è la prova di come impegno, determinazione e voglia di mettersi in gioco possano aprire porte inaspettate, anche a livello internazionale. Il suo consiglio di fidarsi delle proprie scelte e di affrontare il futuro con coraggio è una lezione preziosa per chiunque si trovi a un bivio nella propria vita. Ora, la domanda la poniamo a te: sei pronto a prendere in mano il tuo futuro e a trasformare ogni esperienza in una opportunità?

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Micol Bianchi, Area Marketing & Comunicazione

Laureanda Magistrale in Lingue e Culture per la Comunicazione e la Cooperazione Internazionale, con specializzazione in lingua cinese e spagnola. Danzatrice orientale e attrice dilettante. In una parola: multipotenziale!

micol.bianchi@jecomm.it

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