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Work Life Balance: un benessere sostenibile in azienda

Work Life Balance: un benessere sostenibile in azienda

Work Life Balance: un benessere sostenibile in azienda

Il percorso universitario è sempre finalizzato al “lavoro dei sogni”, possibilmente ben retribuito. Ma spesso, da studenti neolaureati ed inesperti, c’è la tendenza ad accettare qualsiasi lavoro pur di mettere le mani in pasta. Quello che non sappiamo è che, a lungo andare, è essenziale il work life balance per vivere bene. Scopriamo cos’è!

Work Life Balance: che cos’è?

Nel mondo del lavoro, il work life balance è un concetto che spesso si nomina: ma che cosa s’intende? il termine inglese si diffonde dagli anni Settanta (età industriale) agli anni Novanta (età dell’informazione). Si arriva all’apice con l’emancipazione femminile dato che si formano nuclei familiari in cui lavorano sia l’uomo che la donna.

Nasce, dunque, l’esigenza di bilanciare la vita professionale da quella personale e privata. È una condizione soggettiva e personale. Infatti, è importante la gestione dello stress, la soddisfazione personale, la costruzione di relazioni ma anche il tempo libero e il benessere generale del singolo.

Come le aziende promuovono il benessere: welfare aziendale

Assicurare un buon equilibrio vita-lavoro permette alle aziende di prevenire il burnout – esaurimento di risorse mentali e fisiche – e avere risorse umane produttive e che danno il proprio meglio per raggiungere gli obiettivi. La promozione di programmi di welfare aziendali possono avere un impatto positivo sul benessere e sulla fiducia dei collaboratori.

Orari flessibili e benefit aziendali sono due esempi comuni di impegno da parte delle aziende nel garantire un equilibrio. Ma i benefit sono inutili se alla base non vi è una cultura che valorizzi il singolo individuo e le sue esigenze.

Quali sono le red flag da considerare?

Il work life balance rientra in quanto un’azienda è sostenibile. Infatti, nell’ultima puntata di ReJEneration, il podcast di JECoMM dal titolo Che cos’è la sostenibilità aziendale abbiamo chiesto a Caterina Boschetti – founder del blog Becomeen – quali sono secondo lei delle red flag che ci fanno subito capire che ambiente lavorativo c’è.

Ecco alcune red flag:

  1. Job description: se l’annuncio di lavoro per un ruolo a cui stiamo facendo application risulta variegato, ossia si richiedono anche altre competenze collegate al ruolo in maniera trasversale. 
  2. Fase di colloquio: se viene detto “siamo una grande famiglia” non va bene, in quanto si richiede tanta dedizione, disponibilità in qualsiasi momento, straordinari ecc.
  3. Fase di colloquio: se, specialmente alle donne, vengono fatte domande personali su matrimonio e figli
  4. Tipica giornata di lavoro in azienda: se i colleghi camminano a “testa bassa”, non fanno pausa caffè perché non si può; si percepisce un pessimo clima e coesione interna.
  5. Relazione col responsabile: se, invece di affiancarvi e farvi da mentor, il vostro responsabile abbia paura a condividere idee, progetti dimostrando una non fiducia.
Work Life Balance in Italia

L’Italia si classifica al 27esimo posto su 30 in materia di work life balance tra i paesi d’Europa. Questo è quanto emerge dallo studio Europe Life-Work Balance Index 2024. I fattori che hanno inciso maggiormente sono la mancanza di un salario minimo e la poca inclusività.

Se ti è piaciuto questo articolo, ti consiglio di leggere quello precedente per scoprire cos’è la finanza sostenibile!

Dedico il mio tempo a JECoMM dal 2022. Laureanda in Mediazione Linguistica e Culturale, sono appassionata al mondo della comunicazione e del marketing. Credo nel potenziale delle relazioni umane e sociali, fatto di confronti e scambi.

alice.dipietro@jecomm.it

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