L’ AI rivoluzionerà il mondo del lavoro?
L’AI rivoluzionerà il mondo del lavoro? Ecco, tra le questioni attuali, quella che più preoccupa.
L’AI e la Quarta Rivoluzione Industriale
Entro il 2025, secondo il World Economic Forum, 85 milioni di lavori potrebbero essere svolti e modificati dalle nuove tecnologie. Nulla di nuovo in realtà: l’umanità nel corso della storia ha già attraversato questa difficoltà, basti pensare agli operai inglesi durante la Prima Rivoluzione Industriale. Essi videro l’aumento dei licenziamenti e il peggioramento delle condizioni lavorative. L’AI starà forse provocando una Quarta Rivoluzione Industriale? Secondo il fenomeno della polarizzazione, i lavori della classe media sarebbero sostituiti o modificati dall’automatizzazione e la disoccupazione potrebbe aumentare in modo esponenziale generando così una crisi gravissima. Di conseguenza, anche il potere di acquisto diminuirebbe in modo significativo. Seguendo questo possibile scenario, sorge lecita una domanda: chi pagherà le pensioni, la sanità e l’istruzione?
HireVue sperimenta nuove tecniche per la selezione del personale
Diverse aziende offrono un servizio di selezione dei candidati, in cui la macchina analizzerebbe i segnali non verbali del candidato, durante il colloquio in modalità video. Vengono analizzati dunque tutti i movimenti oculari, del corpo e le sfumature della voce. Si tratta del caso di HireVue, l’azienda statunitense che, attraverso il riconoscimento facciale, individua quali sono i candidati idonei: è veramente possibile? Le macchine non sbagliano mai?
Amazon: i magazzinieri schiavi dell’algoritmo
L’AI rivoluzionerà il mondo del lavoro? Probabilmente sì, la dimensione lavorativa di Amazon è già stata modificata dall’intelligenza artificiale. Conosciamo bene quelle che sono le prestazioni di Amazon: efficienza e efficacia all’estremo livello. I magazzinieri di Amazon sono stressatissimi dal frenetico ritmo di lavoro che devono sostenere quotidianamente. Secondo un algoritmo, alcuni operai non raggiungono la soglia di produzione. Frequente è anche il caso in cui i corrieri ricevono un messaggio di licenziamento perché non soddisfano le esigenze in termini di velocità. Ecco come funziona l’algoritmo: quando il dipendente non raggiunge un determinato rate, riceve un alert dall’algoritmo. Infatti, l’AI misura la velocità in ogni singola fase: dal prelievo allo stoccaggio delle merci. Una volta definito lo standard di quel magazzino, tutti i lavoratori dovranno raggiungere quei numeri.
Francesca Picone, Area Marketing & Comunicazione